Ristorante Liù a Milano, angolo di vera cucina napoletana antica
Gli Spaghetti a’ Puveriell, come dice il nome stesso, erano molto diffusi sulle tavole dei napoletani meno abbienti, soprattutto nel periodo della miseria nera dopo la seconda guerra mondiale. Le famiglie disagiate non potevano permettersi nulla, se non un po’ di pasta e il prodotto alimentare di origine animale più popolare, le uova delle galline.
Dalla necessità estrema è nata tale ricetta basica: si scolano gli spaghetti e gli si pone sopra un uovo fritto. Finito.
Poi con la forchetta si spezza l’uovo, per consentire a tuorlo e albume di entrare nelle trame filiformi della pasta, condendola.
E lì ci si commuove. Un po’ perché la pietanza si porta dietro poeticamente la sua dolorosa storia. Ma anche perché è di una bontà pazzesca.
A Napoli ormai non si trova quasi più, se non nel ristorante La Casa di Ninetta della famiglia Sastri.
E’ stata una sorpresa quindi trovare questi spaghetti a Milano. Li abbiamo scovati nel ristorante Liù, in via Eustachi 13. Si presenta come la sede meneghina del celebre Mimì alla Ferrovia di Napoli, ma in realtà ha un menu ben superiore.
I gestori Salvatore e Pina mettono in carta la vera antica cucina napoletana, con classici come i Paccheri al ragù napoletano (con pezzi di muscolo o polpette) e gli Ziti alla Genovese da prenotare almeno un giorno prima, visto che per il sugo occorrono cinque ore di cottura; tra i secondi non mancano i piatti all’acqua pazza e quelli della storica cucina di mare detta “Luciana”.
Da non perdere in apertura la Mozzarella di Bufala di Mondragone, in stile aversano, quindi più consistente e sapida di quella pannosa che si fa a Paestum.
Poche ma buone le referenze dei vini campani, tra cui un Aglianico sincero.
Ottimo tutto quello che esce dal forno a legna, entusiasmo diffuso per la pastiera.