Trattoria alla Rosa di Bellombra (RO), ricerca storica e ricette antiche
Un’esperienza gastronomica alla Trattoria alla Rosa non soltanto ti ricongiunge con i sapori di una volta, ma ha anche il valore di un approfondito e avvincente studio della cultura agro-alimentare della campagna polesana, poiché ogni piatto e ciascuna materia prima si porta dietro una storia antica e una relazione attuale con la società del posto.
Rappresenta quindi un fondamentale presidio culturale questa trattoria di Bellombra, frazione del comune di Adria, in provincia di Rovigo, da cinquant’anni gestita dalla famiglia Rigoni.
Immersa nella placida e affascinante natura del Polesine, l’apparente semplicità del luogo nasconde in realtà raffinata altezza intellettuale, garantita dalla conduzione di Maria Romana Rigoni che prima di dedicarsi pienamente al locale ha girato il mondo e insegnato in prestigiosi istituti.
Non è un caso che in tavola, prima del cibo, abbiamo visto arrivare un ponderoso volume curato dal fratello della titolare, Paolo Rigoni, insieme a Chiara Crepaldi, il monumentale Il fuoco, il piatto, la parola cultura alimentare e tradizione popolare nel Polesine, edito dall’Associazione culturale editrice Minelliana nel 1991 (http://www.minelliana.it/prodotto/il-fuoco-il-piatto-la-parolacultura-alimentare-e-tradizione-popolare-nel-polesine/): ben 674 pagine fitte di ricette popolari, in buona parte attinte grazie al racconto orale della gente dei dintorni. Uno scrigno di ricordi dall’immenso valore socio-antropologico, anche perché per le ricette riporta nel testo a fronte la loro riproduzione nel dialetto originale.
Un libro che dovrebbe essere il faro di ogni attività legata al cibo nella provincia di Rovigo: tutti gli enti pubblici e privati hanno il dovere morale e l’obbligo istituzionale di recuperare e ripubblicare tale gioiello editoriale e di farlo diventare un manuale cui ogni ristoratore del territorio dovrebbe fare riferimento per legge.
La Trattoria alla Rosa si è distinta negli anni anche per avere fatto squadra con i ristoratori illuminati della zona, impegnandosi per diffondere la filosofia di Slow Food e per tutelare le tradizioni gastronomiche autoctone.
Tradizioni qui servite in tavola grazie al mantenimento delle ricette di un tempo derivare dalla cucina povera polesana.
Una di queste ricette dà vita ai Coali, sorta di panetti sapidi e ghiotti, perfetti per aprire l’appetito.
Il friabile ma rustico Pane alla cipolla è una squisitezza assoluta, lampante dimostrazione di come nulla possa essere più buono di ciò che scaturisce dalla semplicità contadina.
Una delizia irresistibile il pane ai ciccioli.
Pazzesco il gusto esplosivo del Salame con la lingua, preparazione antichissima ricca di intensi sentori animali atavici: è frutto di una lunga lavorazione di carni a pezzettoni, poi insaccate in maniera simile al cotechino.
Una delle pietanze più buone mai provate.
Il Cunin col pisto (Coniglio con pesto) ha una cottura perfetta e un gusto equilibrato, ingolosito dallo straordinario pesto di fegatini.
Perfetta la Faraona al forno.
Ottimi i contorni, come il purè in cui si sente tutta l’elevata qualità delle patate, o il misto di verdure tritate e bollite dalla laboriosa preparazione che esalta l’amaricante…
… fino alle irresistibili patate fritte alla casalinga.
Rappresentano un vero compendio di biodiversità agreste le verdure sottaceto del territorio preparate in casa, croccanti e ricche del sapore della propria terra.
Notevole il Prosecco sfuso della casa, servito al bicchiere, in grado di accompagnare l’intero pasto.
Si chiude con il dolce identitario per eccellenza del luogo, la Pinsa con le patate americane dolci: la polpa cotta dei tuberi crea un impasto molto consistente anche grazie all’apporto del pane che contiene, rafforzato nel gusto da altri ingredienti zuccherini (mela, uvetta, fichi), tanto da farne una pietanza ben corroborante.
Ascoltare le parole cariche di passione e di sapienza di Maria Romana Rigoni istruisce e commuove al tempo stesso, perché narrano un’epopea familiare piena di dignità e al tempo stesso confermano il rigore intellettuale nella conduzione della trattoria, nonché il radicale e indefesso impegno nella tutela e valorizzazione di un patrimonio culinario di inestimabile valore.
Per questo è importate seguire l’intervista contenuta nel video qui sotto.
Info: http://www.trattoriaallarosa.it/
Realizzato con il sostegno di C.I.F.I.R. – Consorzio Industriale Formazione e Innovazione Rovigo S.c.a.r.l.