Tsolikauri di Ninos Marani, vino identitario da raro vitigno autoctono della Georgia

La vitivinicoltura georgiana sta conoscendo una meritata notorietà in crescita negli ultimi anni, grazie al fascino di una storia millenaria e di metodi di lavorazione antichi che oggi riscontrano maggiore interesse grazie alla maturata sensibilità degli amanti del vino, eppure c’è ancora molto altro da scoprire oltre la narrazione epica di nettari ancestrali e maturazioni in qvevri che hanno perfino ottenuto dall’Unesco il riconoscimento di Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità…

… perché è molto vasta la complessità di tale realtà, composta da terroir profondamente diversi e da un corredo ampelografico sterminato capace di contare centinaia di vitigni autoctoni: per questo abbiamo deciso di iniziare un viaggio in tale mondo, seguendo l’azione anche divulgativa del distributore Proposta Vini, in collaborazione con Natural Wine Georgia che si dedica “alla conservazione e alla promozione dell’autentico vino tradizionale georgiano” tramandato di generazione in generazione e prodotto in maniera artigianale “oggi proprio come 8.000 anni fa”.

Concentrandoci sulle uve del territorio, abbiamo scelto di partire con uno dei vitigni più celebrati della Georgia, il Tsolikouri, varietà a bacca bianca tipica della parte centro-occidentale da sempre amata per l’elevata qualità dei vini ai quali dà vita.
Il suo riconosciuto epicentro è il distretto occidentale di Imereti, nel cui cuore pulsante “immersa nei lussureggianti paesaggi verdi del villaggio di Baghdati” sorge Ninos Marani, ovvero la cantina di Nino…

…. un luogo “dove la passione per il vino si tramanda di generazione in generazione; qui, il giovane e talentuoso enologo Besik Tsikoridze, insieme ai suoi genitori, coltiva l’arte antica della vinificazione, attingendo alle ricchezze nascoste di vitigni rari come Tsolikauri, Ojaleshi e Otkhanuri Sapere”.

La visione di Besik è chiara: “creare vini che non solo raccontino la ricchezza della terra georgiana ma che parlino audacemente al mondo, conquistando il mercato globale con il loro carattere distintivo e una forte identità che risuona con l’essenza stessa della Georgia”…

… così “in ogni calice di vino della Cantina di Nino, si sorseggia la storia, la cultura e l’infinita passione per un’arte che definisce non solo una famiglia ma un’intera nazione”.

Proposta Vini ritiene la Cantina di Nino “un esempio di come la tradizione vinicola georgiana possa evolversi e prosperare nelle mani di giovani enologi visionari”.

Le uve del vino chiamato Tsolikauri prosperano a un’altitudine di oltre 300 m/slm. “nel pittoresco villaggio di Baghdati nel cuore verde di Imereti”, il cui terroir “offre condizioni uniche per la coltivazione di questi vitigni”.
Alla Cantina di Nino “la vinificazione si svolge in serbatoi di acciaio inox, con una fermentazione che si protrae tra i 10 e i 14 giorni, seguita da un periodo di maturazione in condizioni ideali che ne esalta le qualità organolettiche”, con “un’attenzione particolare alla durata del contatto con le bucce che contribuisce alla struttura e all’aromaticità del vino”.

La densità culturale di questo vino si acclara fin dal dato cromatico, un giallo ocra che mette i brividi per la sua assonanza con il colore mistico dell’aureola con la quale viene rappresentata nelle icone ortodosse la patrona della Georgia santa Nino, senza dimenticare che parliamo del Paese per la mitologia patria del Vello d’Oro e per l’archeologia sede di un’antica civiltà orafa.
Irretiti da radici affascinanti così profonde e robuste, come Giasone e gli Argonauti anche noi ci mettiamo alla ricerca di un tesoro georgiano e lo troviamo in questa bottiglia dalla quale sgorga un vino che profuma di tempo e della sua stratificazione, tra frutta passita e lieviti ancora persistenti.
In bocca si rivela materico, dominato da un’acidità che governa sia le sensazioni di panificazione sia la marcata impronta zuccherina, con una costante suggestione argillosa.
E’ il contesto in cui sboccano al palato sentori di mango, pera, bergamotto, ananas candito e caramella di carruba.
In fantastico equilibrio tra una beva golosa e una decisa spinta alla meditazione, afferma la propria personalità monumentale anche a tavola dove domina su qualunque pietanza pure elaborata, concentrando su di sé tutte le attenzioni del commensale.

Viste che sono tante le informazioni che vorremmo aggiungere a questo primo ritratto, abbiamo chiesto un contributo all’esperto Stefano Corghi che guida la selezione di Natural Wine Georgia: nel video che trovate di seguito ci offre una ricchissima dettagliata panoramica per orientarci nella produzione vitivinicola georgiana.
Info: https://www.naturalwine.ge/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/ninos-marani/