I vini da uve autoctone pugliesi di Feudi Salentini, la linea della famiglia Varvaglione

La linea Feudi Salentini della prestigiosa famiglia vitivinicola dei Varvaglione è estesa e affascinante come quel Salento a cui si ispira e dal quale trae materia prima autoctona straordinaria per creare grandi vini di rara personalità, i quali brillano nel catalogo del distributore Proposta Vini che li sostiene e valorizza ormai da quasi vent’anni: una produzione in continua evoluzione che a qualche anno dal nostro primo ritratto (https://www.storienogastronomiche.it/vini-feudi-salentini-regno-delle-uve-autoctone-pugliesi/) ci spinge a occuparci di altre referenze capaci di incantarci.
La sede è nella splendida Puglia, a Leporano, in provincia di Taranto, dove continua a dare segni di crescita dopo la fondazione nel 1994 da parte di Cosimo e Maria Teresa Varvaglione…

… grazie a una produzione intesa come perenne ode al territorio di appartenenza: “cosparso di torri e castelli, il Salento è oggi una destinazione turistica di eccellenza; i muretti a secco, gli uliveti con alberi secolari, il mare turchese fanno parte di uno scenario incantato che dà vita a vino e olio prelibati”.

Tanta meraviglia diviene autentica spinta motivazionale, infatti “la famiglia Varvaglione ha saputo trarre il meglio di questa terra, coltivando vitigni autoctoni pugliesi che offrono la loro piena espressione nei vini di Feudi Salentini”.

Trovandoci nel regno del Primitivo, è d’obbligo cominciare con due referenze riguardanti tale vitigno.

A partire dal 125 Primitivo Puglia che al naso inebria con composta di prugne, passando a irretire il palato con sensazioni di susina rossa, marasca, papaya, fico dottato e cotognata.
Carezzevole, morbido quanto suadente, avviluppa la bocca con una dolcezza irresistibile.
Finale amabile da sogno.

Il 125 Primitivo Salento si distingue con un affinamento in barrique americana di almeno tre mesi che impernia il pregio organolettico intorno ai frutti rossi, dal bouquet ai sapori, lasciando avvertire fragola, ribes e amarena, insieme a un tocco di cioccolato fondente.
Colpisce come la bassa gradazione (12,5% vol.) non intacchi minimamente l’intensità della sua personalità, la quale si arricchisce di eleganza tanto nel corpo snello quanto in un sorso leggero e intrigante.

Altra gloria territoriale è il Susumaniello, qui in un’interpretazione di spiccata originalità, poiché declinata in Rosè.
Si caratterizza per un bouquet di fragolina di bosco e gusti che variano tra lampone, ciliegia, olivello spinoso e maracuja.
Fresco, ricco di aromi, estremamente ghiotto, fa leva su una formidabile acidità che stimola la beva.
Perfetto in abbinamento con le carni bianche e sorprendente accostato a formaggi a pasta dura e verdure cotte.

Chiudiamo con un capolavoro assoluto, il Rosso Puglia Appassimento che assembla uve di Negroamaro, Primitivo e Malvasia Nera fatte appassire per circa venti giorni per farle disidratare, procedendo quindi a una “vinificazione fatta con macerazione pre-fermentativa dell’uva diraspata a una temperatura di 12-14°C per estrarne gli aromi caratteristici a cui segue una fermentazione di 20-25 giorni a temperatura controllata di 24-26°C: terminata la fermentazione alcolica, si procede alla separazione del vino dalle bucce per avviare la fermentazione malolattica”, terminata la quale “il vino matura per circa 6 mesi in barriques”.
I profumi parlano di confettura di more, mentre il palato riconosce mirtillo, rabarbaro, prugna, sorbo e carruba.
Corpo materico, sorso setoso, rivela un bell’incrocio di tannino con spunti erbacei e zuccherini, mentre una sottile acidità impreziosisce la beva.
Chiusura all’insegna della complessità, ieratica quanto sublime, fino a una carezza amabile come congedo del degustatore.

A fare un ritratto puntuale di questa produzione è Anna Barbati nel video che segue.
Info: https://feudisalentini.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/feudi-salentini/