Dall’opuscolo sulla Grappa di Proposta Vini, tutela e valorizzazione del nostro distillato nazionale
Sostenere La Grappa è un atto di elevato valore culturale, indispensabile per tutelare un pezzo fondamentale dell’identità del Paese in cui viviamo, per questo va rivolto con ammirazione un plauso al distributore Proposta Vini che ha pubblicato un documentato opuscolo sul nostro distillato nazionale per eccellenza in cui si rende onore a questa elegia contadina che illumina i bicchieri delle persone sensibili, attraverso informazioni preziose per comprenderne a fondo l’importanza e stimolarne un consumo responsabile ma sempre appassionato.
Nel libretto si spiega che “Grappa significa Distillato o Acquavite di vinaccia, ovvero prodotta dalla distillazione delle bucce degli acini d’uva separati dal mosto o dal vino: si tratta di una tradizione italiana e, per questa ragione, solo l’acquavite italiana di vinaccia ha la possibilità di chiamarsi Grappa, infatti, un decreto stabilisce che, per la sua produzione, la vinaccia debba provenire da uve prodotte e vinificate in Italia e che la distillazione debba avvenire in impianti che si trovano sul territorio nazionale”.
Illuminante l’aggiunta secondo la quale “forse non è risaputo che la Grappa è uno dei pochi distillati – da un certo punto di vista l’unico – che conserva nel gusto note e aromi che riconducono al vitigno; i vitigni aromatici, in particolare, sono nitidamente riconoscibili, anche se il timbro odoroso non è lo stesso dell’uva”.
Si alza l’analisi intellettuale sottolineando come “bevendo Grappa, o gli altri prodotti che ce la ricordano e le gravitano attorno (distillato di frutta, acquavite di vino), si innesca un altro tipo di esotismo, più legato al paesaggio culturale e antropologico montano”, facendo notare che “in Italia abbiamo egregi Mastri Distillatori un po’ dappertutto, dallo Stretto di Messina all’Appennino Ligure, dal Monferrato alle distese della Maremma, non di certo esclusivamente nella fascia Prealpina che scorre tra Piemonte, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli e Venezia Giulia, zone – queste – dove si concentrano i maggiori numeri di distillerie tradizionali”.
Nitido il ritratto di questo settore così prezioso per la nostra civiltà: “chi fa la Grappa, acqua della vita, è prima di tutto un collezionista di frutta; il distillatore virtuoso ama i profumi delle vinacce ancora vive e pulsanti, li riconosce e li valorizza […]; la Grappa ha un paesaggio culturale profondo costituito dal legame stretto con la vitivinicoltura e l’allevamento degli alberi da frutto, ma soprattutto con il mondo contadino che se ne fa interprete e custode”.
Quindi una nota antropologica: “il Trentino è stato un’area di produzione e di consumo di Grappa tra le più importanti; tra il 1879 e 1880 in Trentino esistevano 761 impianti per la distillazione delle vinacce, dislocate in questi paesi: Borgo, Cusiano, Moena, Primiero, Riva, Rovereto, San Sebastiano, Storo e Trento, per un totale di 2437 ettolitri annui prodotti”.
Questi dati sul Trentino “non contengono le produzioni famigliari e, naturalmente, quelle destinate al contrabbando”, attività “quasi sempre, collegata alla povertà, al bisogno, in alcuni periodi disperato, di arrotondare il magro reddito giornaliero; furono abilità e disperazione e fu anche una gara tra guardie e ladri, tra distillatori clandestini e finanza”, tempi in cui “con la partecipazione di tutta la collettività si distillava in gran segreto ovunque, dalle cantine dei paesi ai boschi: la Grappa veniva trasportata a spalla su sentieri montani, spesso di notte, in otri di pelle chiamati baghe”.
Argomenti che stanno molto a cuore a Proposta Vini, come conferma il fondatore Gianpaolo Girardi nel video sottostante.
Altra autentica battaglia formativa è lo strenuo impegno di Proposta Vini per divulgare valori e bontà della grappa al mondo dei giovani, sia come produttori che consumatori, iniziativa guidata con passione e competenza dall’amministratore delegato Andrea Girardi.
Nel capitolo intitolato Giovani come la grappa “ci è parso opportuno guardare avanti e interpellare un manipolo di voci autorevoli di trentenni, o anche meno” che “hanno conosciuto da ragazzi l’arte della distillazione della Vinaccia e oggi portano avanti con fierezza e lungimiranza questo prodotto, che… più italiano di così non si può”. Infatti “i giovani distillatori di oggi, quelli che davvero credono in quello che fanno e hanno fiducia nel loro mestiere, sembrano avere una marcia in più: per la maggior parte sono una progenie di nipoti che, nell’affidarsi alla sapienza dei loro vecchi, ha potuto comprendere l’importanza della propria funzione di rigeneratori di giovinezza”.
Da qui l’idea di dare La parola ai giovani distillatori italiani, quali Markus Mauracher (28 anni, Distilleria Felsenriss, Foiana, BZ), Claudio Campaner (35 anni, Az. Agr. Distina, Bacedasco Alto, PC), Alvise Ennas (33 anni, Capovilla Distillati, Rosà, VI), Gianpaolo Poli (28 anni, distilleria di Santa Massenza, TN).
E’ lo stesso Andrea Girardi ad affermare nel video sottostante il ruolo della grappa di prodotto moderno, innovativo e attuale.
I prodotti frutto di questa filosofia e azione di ricerca sono contenuti nel catalogo Spirits di Proposta Vini, compendio di sapori e narrazioni di tutta Italia di rara rilevanza sociale e pedagogica che racconta tanto di tutti noi, del nostro passato e auspicabilmente di un gustoso futuro.
Catalogo Spirits: https://www.propostavini.com/cataloghi/proposta-spirits-2024/