I 10 anni del MUSME, il Museo di Storia della Medicina in Padova che emoziona con la scienza
E’ stato inaugurato il 5 giugno 2015 e da allora rappresenta un modello di divulgazione culturale intelligente capace di coniugare rigore scientifico ed empatia popolare il MUSME, Museo di Storia della Medicina che nelle sue sale di via San Francesco 94 a Padova da dieci anni attira un pubblico entusiasta, anche nella ragguardevole misura di 50.000 visitatori l’anno.
Si presenta efficacemente come “un museo di nuova generazione che racconta, attraverso l’ausilio di tecnologie all’avanguardia e la possibilità di interazione da parte del visitatore, lo straordinario percorso della Medicina da disciplina antica a scienza moderna”.
La collocazione in questa splendida città non è casuale: “rispettando il contesto padovano in cui è inserito, il museo pone l’accento sulla storia e sul ruolo rivestito dalla Scuola medica patavina”.
Abbiamo verificato come corrisponda al vero il claim “il museo che piace a tutte le età”. In quanto “in equilibrio tra passato e futuro, il MUSME rivoluziona il concetto di Museo scientifico, coinvolgendo tutti e cinque i sensi del visitatore, il quale si ritrova immerso in una narrazione storica che viene rafforzata dell’interazione pratica”.
Condivisibile anche il suo definirsi un “incrocio tra una tradizionale collezione di reperti e un moderno Science Centre”, cui aggiungere una straordinaria applicazione dello storytelling, pensato con la massima cura per rispettare l’invito all’accessibilità delle strutture espositive rivolto dall’ICOM, l’International Council of Museums, risultato ottenuto con testi chiari e immediati, redatti con il dono della sintesi e il pregio di accendere curiosità nel lettore…
… con l’efficace supporto di tutti i possibili acceleratori cognitivi e facilitatori gnoseologici, pertanto con il continuo affiancamento alla parola scritta anche di immagini, infografica, video che attraverso l’evocazione dell’oleogramma accedono perfino alla semantica teatrale e all’impiego della prossemica…
… fino a sublimare la consuetudine dell’uso di modelli e diorami per attingere agli stilemi dell’arte contemporanea monumentale, come nel caso dell’ipertrofico corpo umano che rimanda la mente alle mastodontiche ma aggraziate sculture polimeriche dei Giganti di Peccioli, anche se in questo caso l’opera invece di creare osmosi con la natura si pone piuttosto quale schermo epistemologico sul quale proiettare nozioni e curiosità, attualizzando con la necessaria visione dall’alto il concetto di teatro anatomico.
L’impostazione sottesa tra missione ecumenica e propensione alla trasversalità porta al risultato di riuscire “a conquistare tutti grazie alla proposta di un percorso espositivo che si adatta ad ogni tipologia di visitatore: per i più piccoli la narrazione si lega al gioco e alla possibilità di sperimentare in prima persona, un modo perfetto per imparare divertendosi, per gli adulti e per gli studiosi il museo propone approfondimenti su numerose tematiche, senza rinunciare allo svago e al coinvolgimento diretto”.
La sede stessa mette in fibrillazione il lato emotivo, poiché “il Museo è allestito nel palazzo quattrocentesco che fu sede del primo ospedale padovano, costruito nel 1414 dai coniugi Sibilia de’ Cetto e Baldo Bonafari da Piombino”, circostanza che rende perfettamente contestualizzato “un percorso storico e scientifico che si snoda su tre piani, occupando una superficie complessiva di 1200mq”, diviso in sale che trattano Storia dell’ex Ospedale di San Francesco Grande, L’Università di Padova e la Rivoluzione Scientifica, Com’è fatto il Corpo Umano e come funziona (fisiologia), si guasta (patologia) o si cura (terapia), quindi la simulazione di un Teatro Anatomico moderno, mentre “ai reperti antichi, messi a disposizione da vari enti – Università di Padova, Musei Civici, Azienda Ospedaliera e ULSS6 Euganea – si affiancano exhibit interattivi, video e giochi multimediali, ideati per illustrare i reperti e chiarire i temi trattati nelle sale”.
Tutto è disposto lungo un tragitto che offre pure “strumenti medici e reperti umani storici e moderni”…
… e “splendidi libri antichi”…
… “normalmente inaccessibili al pubblico”…
… alcuni dei quali diventano sfogliabili virtualmente.
Molto apprezzata dagli osservatori i “pannelli interattivi con domande e risposte che incoraggiano il visitatore a ragionare sui temi affrontati all’interno del museo, con quesiti di tipo storico, scientifico e riguardanti le proprie abitudini salutari”…
… così come gli altri dispositivi tecnologici, come I Portoni Virtuali del Musme che fanno “comparire un protagonista della Scienza padovana del passato che presenta se stesso e gli argomenti cruciali della sala che gli è affidata, in un suggestivo dialogo con un personaggio odierno”, tra i quali spiccano la citata Sibilia de’ Cetto ricordata in merito alla fondazione dell’Ospedale “voluto libero da qualsiasi potere: autonomo dal vescovo di Padova, autonomo dalla Repubblica di Venezia, autonomo anche dall’Università! Per questo l’abbiamo costruito e finanziato interamente con i nostri fondi, senza chiedere nulla a nessuno”…
… o Giovanni Battista da Monte grazie al quale in un immaginario viaggio nel tempo si ricorda che “nel ’500, unire teoria e pratica, portare i medici al letto dei pazienti, è stata la vera grande svolta dell’Università”…
… senza dimenticare lo spirito di Galileo Galilei che aleggia ovunque in città e prestigiose figure come Andrea Vesalio, ritenuto il fondatore della moderna anatomia.
Efficace il monito controcorrente “Vietato non toccare!”, invito ai visitatori a compiere osservazioni attraverso il microscopio, ascoltare suoni alla stregua di un medico e perfino annusare piante medicinali, tutti elementi che ne fanno un museo tangibile, materico, realmente esperienziale, dove l’esempio diviene racconto, traducendo ogni piccola scoperta in grande emozione.
In questo modo l’esperienza rientra tra quelle preziose che consentono al fruitore di arricchirsi intellettualmente con il vero piacere di apprendere, oltre a stimolare riflessioni più profonde su cosa siamo realmente e aiutarci a trovare una collocazione razionale nel mondo che ci circonda.
Info: https://www.musme.it/