I caffè compostabili di Nespresso, delusione inaspettata
Abbiamo tentato più volte negli anni di cercare alternative valide ai caffè Nespresso, ma innumerevoli tentativi di individuare prodotti più buoni o almeno paragonabili sono sempre falliti, testimoniando quindi una qualità inarrivabile malgrado qualche declinazione sia meno soddisfacente e ogni tanto delle edizioni limitate non siano parse all’altezza: per questo ci ha sorpresi rimanere tanto delusi dalle nuove capsule compostabili distribuite in sei versioni.
Si tratta di capsule compostabili a base di carta che avrebbero il dichiarato intento di proteggere il gusto del caffè, ideate “per essere smaltibili direttamente a casa, nella frazione organica domestica”…
… promettendo “lo stesso gusto indimenticabile di Nespresso” e “aromi unici delle sei nuove miscele di caffè: dalle delicate note floreali delle nostre tostature leggere a quelle ricche e complesse delle nostre tostature più scure”.
Nulla di tutto ciò abbiamo riscontrato nella nostra prova, negativa su tutta la linea.
Sul piano organolettico i caffè risultano lenti, spenti, privi di gusto, quasi come fossero annacquati o vittima di un’estrazione insufficiente, presentando nel finale una tendenza all’amaro che non abbiamo gradito: nemmeno quelli annunciati come più intensi, quali Ispirazione Palermo e Ispirazione Sicilia, ci sono apparsi in grado di offrire sensazioni significative o positive al palato.
Abbiamo sempre sostenuto nei confronti con gli esperti che la qualità superiore dei caffè Nespresso risieda non soltanto nelle miscele ma anche se non soprattutto nell’inarrivabile tecnologia usata per il confezionamento, l’unica a garantire un perfetto sottovuoto testimoniato dal rigonfiamento esterno rigido e bombato della copertura, laddove quasi tutti i competitor invece mettono in commercio rivestimenti blandi e perfino rientranti verso l’interno, prova di una conservazione non ottimale del prodotto.
In questo caso invece la rinuncia a tale proverbiale tecnologia per quella green risulta letale: dal test abbiamo maturato la convinzione che tale tipo di capsula non abbia le stesse prestazioni delle altre in termini di conservazione del caffè.
Abbiamo riscontrato anche problemi tecnici importanti con l’uso delle capsule: presentano difficoltà nell’inserimento nella macchina proprio a causa della loro composizione cartacea, la quale sembra presentare imperfezioni nel calibro e quindi impedire una corretta e fluida allocazione nella sede di estrazione.
Ancora più grave il difetto al momento dell’espulsione: la carta con il calore dell’erogazione si rovina fin quasi a liquefarsi, attaccandosi alle componenti metalliche della macchina e costringendo l’utente a fare fatica per rimuovere la capsula usata. Un problema serio che sembra essere ben noto al produttore, il quale sullo stesso sito ufficiale di Nespresso sembra incorrere in una sorta di ammissione, quando fornisce queste istruzioni: “prima di espellere la capsula compostabile usata attendi qualche secondo e solleva la leva. Verifica che la capsula cada nel contenitore delle capsule. Se non accade, aiutala a scendere con un cucchiaino”, confermando così un sistema scomodo e farraginoso.
Ne deriva che l’intera operazione appare come un tentativo di cavalcare commercialmente la cresciuta attenzione verso le pratiche green ma senza i presupposti tecnici per realizzarla in maniera soddisfacente, così strizzare l’occhio all’ambientalismo diventa in questo caso un boomerang in grado di confermare quanto sia difficile inseguire la sostenibilità senza rinunciare a gusto e praticità.
Dobbiamo comunque testimoniare la validità del servizio clienti di Nespresso: abbiamo segnalato all’azienda di non avere gradito per niente questi nuovi prodotti e hanno così provveduto e rimpiazzarli con altri della linea convenzionale.