La meravigliosa Cattedrale di Santa Maria Assunta di Cremona, abbagliante gioiello della Lombardia
Un luogo di fede capace di parlare a tutte le intelligenze con la delicata armonia di linguaggi che emozionano unendo gli idiomi di arte, memoria e storia in un’unica esperienza indimenticabile: per questo la magnifica Cattedrale di Santa Maria Assunta di Cremona rappresenta una meta necessaria per coltivare l’elevazione dello spirito ma anche dello sguardo.
La stupenda facciata già stordisce non soltanto per la grazia architettonica ma anche per la ricchezza di messaggi emanati, dalla lapide che “indica il 26 agosto 1107 come momento di inizio dei lavori di costruzione del Duomo” all’impianto “decorativo scultoreo dei primi decenni di vita della nostra Cattedrale”, passando per suggestivi rivestimenti lapidei, sculture di Profeti di grande raffinatezza, lastre “attribuibili a maestranze di ambito wiligelmico”, fregi, simboli della fede e rappresentazioni metaforiche, arcate e un iconico rosone, sarcofaghi e colonne, un portico accogliente, fino alla sontuosità del grande portale centrale che infonde commozione a chi lo attraversa.
In questa maniera l’accesso a tale ineguagliabile meraviglia si carica di attese che saranno tutte superate dal riscontro di una successione di elegante illimitata bellezza.
Si trova subito conferma di quanto si legge nella presentazione della Guida – Il Duomo di Cremona a cura di Francesco Frangi e Marco Tanzi: “tra le grandi cattedrali romaniche padane, quella dedicata a Santa Maria Assunta a Cremona è una delle più ricche di testimonianze figurative alte e stratificate che improntano il lento passare dei secoli di segni di particolare rilievo; i nomi dei più grandi maestri, in prima persona o nell’accezione medioevale di bottega, si susseguono fitti: Wiligelmo, Antelami, l’eccelso Marco Romano, i campionesi, arricchiscono la facciata con opere grandiose e superbe, aristocratiche e terragne”.
Il vortice delle espressioni artistiche travolge il visitatore che si sente come sollevato dalla materia terrena, irretito da opere quali Pantocrator tra i Santi Marcellino, Imerio, Omobono, Pietro Esorcista (Boccaccio Boccaccino, 1506-1507) posto nel Catino Absidale, definita “una raffigurazione quasi neo-bizantina” sottolineando la centralità di uno “sfolgorante fondo dorato” che brilla di luce mistica…
… per poi rimanere perfino scosso dalla potente drammaticità della Pala d’Altare di San Michele Arcangelo di Giulio Campi del 1566.
Tutto questo mentre passo dopo passo si viene risucchiati nel vigoroso abbraccio di decori di straordinaria fattura che impreziosiscono ogni millimetro dell’edificio…
… in cui i ricami figurativi seguono le curve delle volute per ingentilirne il dinamismo…
… o per esaltarne la musicalità cromatica, lanciando scalate prospettiche proiettate tautologicamente verso l’alto.
Qui le manifestazioni della fede si fanno testimonianza ecumenica, narrando le sepolture prestigiose del Duomo in guisa d’esempio di sacrificio e rettitudine, come San Facio, nato nel 1196, “autentico testimone della spiritualità del suo tempo”, orafo convertito alla carità “verso i poveri e i pellegrini”…
… o il patrono della città e della diocesi Sant’Omobono, mercante del XII secolo che “abbracciò lo stato di vita della penitenza” passando l’esistenza ospitando e soccorrendo gli indigenti oltre ad agire come pacificatore “nelle turbolente vicende della Cremona comunale”.
Il Duomo regala sussulti ogni volta che rivela un suo angolo prima nascosto, tra cappelle, altari e spazi di preghiera…
… nei quali ogni dettaglio parla al cuore e invita a una riflessione.
La Cattedrale è depositaria di un incanto dalla rara capacità di coinvolgimento, scuotendo la sensibilità di chi ha la fortuna di poterla vivere, tanto da rientrare nel novero dei beni culturali imperdibili della Lombardia oltre a essere un patrimonio rilevante per tutto il Paese.
Autorizzazione alla riproduzione concessa dalla Diocesi di Cremona – Ufficio Beni Culturali, Protocollo nr. 1260/BCE/U/2024, data 01/08/2024.
Info: https://www.cattedraledicremona.it/interno-del-duomo/