Le bollicine piemontesi di Cascina Fonda, tra Langhe, Moscato di Canelli e Patrimonio Unesco

Tutta la ricchezza delle bollicine piemontesi inscritte in magici confini territoriali densi di luoghi d’eccellenza tra le Langhe e un Patrimonio Unesco, passando per una capitale della dolcezza enoica come Canelli patria dell’omonimo amatissimo Moscato: la cantina Cascina Fonda con sede a Neive in provincia di Cuneo continua a porre tessere meravigliose nel suo composito mosaico del bere frizzante, accentuando un’identità forte e originale come poche.

Il distributore Proposta Vini che ne accompagna il percorso da anni la descrive così: “vocazione, scommessa e passione, tre pilastri fondamentali per Cascina Fonda: la vocazione per il territorio delle Langhe, patrimonio storico dell’Unesco, si riflette nella coltivazione dell’uva, una tradizione iniziata nel 1963, quando Secondino Barbero fondò l’azienda; la scommessa è stata raccolta dai figli, Massimo e Marco, che dal 1988 producono vini di alta qualità, in particolare Moscato, utilizzando le uve delle proprietà di Mango e Neive”.

Aggiunge quindi che “negli ultimi dieci anni l’azienda ha intrapreso un percorso di rinnovamento, puntando sull’Alta Langa e concentrandosi nel valorizzare la tradizione spumantistica che caratterizza quest’area”.
Dall’azienda invece ci tengono a spiegare come la parola Langhe sia “un termine antico che significa creste di colline ed è in questo scenario patrimonio dell’Unesco dal 2014 che si trovano i nostri vigneti, tra i comuni di Neive e Mango: milioni di anni fa tutto questo territorio era fondale marino, da ciò deriva la composizione calcareo marnosa che caratterizza la nostra terra”.

“La massima attenzione verso la cura del vigneto, ci porta ad un lavoro costante durante tutto l’anno nei campi, per avere in vendemmia la massima qualità che ciascuna vite può esprimere” aggiungono.

Momento cruciale per l’azienda è la vendemmia che ha inizio a settembre e “viene effettuata rigorosamente a mano per preservare ogni singolo acino di uva e selezionare i grappoli migliori”.

Un’attività in cui “tutti i componenti della famiglia Barbero sono coinvolti, compresi i più giovani, i figli di Massimo, i quali – sin da piccoli – respirano e vivono questo magico momento, come un rituale che dura ormai da generazioni”.

Le lavorazioni successive avvengono nella nuova cantina nata nel 2002 “seguendo i principi di funzionalità, eleganza, rispetto dell’ambiente ed innovazione”, caratterizzata da un lungo porticato che contribuisce a mantenerla fresca e all’ombra, al cui interno “lavoriamo con i più moderni strumenti per la vinificazione, quali autoclavi in acciaio, filtri di ultima generazione, due celle frigo per lo stoccaggio dei vini imbottigliati ed una linea di imbottigliamento all’avanguardia”.

La produzione degli spumanti viene introdotta da una dichiarazione d’orgoglio, sottolineando come l’Alta Langa sia stato il “primo metodo classico ad essere prodotto in Italia dalla metà dell’Ottocento”.
Viene “prodotto da uve Pinot Nero e Chardonnay in aree non troppo soleggiate, per poter mantenere una buona acidità e giusto grado di maturazione, otteniamo un metodo classico millesimato delicato, avvolgente e intenso, premiato a livello internazionale”.

Di grande autenticità l’Alta Langa Extra Brut Blanc de Blancs da Chardonnay in purezza, i cui profumi esplosivi di agrumi e panificazione sono seguiti in bocca da cedro, susina gialla, ananas e olivello spinoso.
Setoso, elegante, presenta spunti non invadenti ma sensibili di dolce e amaricante, trasportati ai sensi da un carattere pétillant rarefatto.
Questa sua complessità consente di dare massima soddisfazione a tavola con molluschi e crostacei, ma anche con crepes salate.

L’Alta Langa Extra Brut nasce dal classico blend di Chardonnay e Pinot Nero in parti uguali: al naso si aggiungono note floreali accanto ai classici prodotti da forno, mentre in bocca si avvertono limone, mela e nocciola.
Si fa notare per una golosa sapidità e un suadente sorso cremoso.
Brilla con gli aperitivi.

La cantina si dedica da sempre alla valorizzazione del Moscato nelle sue varie declinazioni, indagandone tutte le possibilità espressive, tanto da affermare che “la bolla dolce rappresenta per la nostra azienda passato, presente e futuro”.
La cantina elegge il Bel Piasì a proprio “spumante dolce principale nato nel 1991”, investitura certamente scaturita dal suo presentare perfettamente riconoscibili i descrittori olfattivi classici, accompagnati in bocca da nettarina a polpa gialla, albicocca, Nashi e un tocco di melata.
Nel finale si aggiungono spunti agrumati, mostrando grande equilibrio nel controllo dell’abboccatura.

Clamoroso il Moscato Canelli Bel Fiore che “con la sua dolce aromaticità e vellutata struttura rappresenta il nostro Gran Cru da uva moscato” della quale “selezioniamo a mano solo i migliori grappoli dalle nostre vigne più anziane, con oltre 40 anni di età”.
Il bouquet si muove tra gli assiomi dei descrittori classici adagiandosi però più marcatamente su vaniglia e zagara, portando in dote al gusto mango, kumquat, arancia candita, pesca sciroppata, tè giallo e crema pasticcera.
Grande il contributo dell’acidità al suo fascino seducente, con un finale in cui cresce l’amabilità in una trascinante lunghezza.

Curiosa e intrigante l’urgenza alla base della creazione del Moscato Spumante Chiara Blanc, il quale “è stato prodotto per la prima volta nel 2013 da un capriccio dei fratelli Marco e Massimo, per ricordare il Moscato Naturale d’Asti Spumante che a metà anni ’90 lasciò il posto al Moscato d’Asti Docg e Asti Spumante Docg”.
Qui si arriva all’essenza del Moscato Bianco di Canelli, con i fiori che emergono all’olfatto e il palato che ritrova i sentori dei prodotti precedenti, innestando però anche frutta secca e miele di sulla.
Brilla per l’equilibro nonché grazie all’originalità di una nota minerale che impreziosisce il sorso.

Tra le bolle dolci, da annoverare il Brachetto Spumante Bel Roseto nato nel 2000 che attrae già con il suo cromatismo fiammeggiante, per poi irretire con il bouquet di sottobosco e un trionfante insieme di gusti che va dalla fragola alla ciliegia, passando per ribes rosso, prugna e fico dottato.
Sanguigno anche nel carattere, è predisposto a donare emozioni forti e un impatto organolettico senza compromessi, nel segno sempre della massima gradevolezza.

Il sunto di tanta ricchezza produttiva, valorizzata dall’inserimento nel prestigioso catalogo degli Spumanti di Proposta Vini, lo troviamo nelle parole di Massimo Barbero nel video seguente.
Info: https://www.cascinafonda.com/vini
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/cascina-fonda/
Catalogo Bollicine: https://www.propostavini.com/cataloghi/catalogo-bollicine-2025/