Pandataria – Le bolle del confino, dalla cantina Candidaterra l’anima di Ventotene che piace a tutti
Se l’isola di Ventotene ha stimolato divisione sul piano del dibattito politico e intellettuale, torna invece a essere simbolo ecumenico gradito a tutti i veri amanti del vino quando si tratta della sua produzione vitivinicola, grazie al lavoro commovente e appassionato del produttore Luigi Sportiello che con la sua Candidaterra centra un capolavoro grazie allo spumante Pandataria, il cui sottotitolo recita programmaticamente Le bolle del confino, facendo riferimento al periodo storico oggi tornato di grande attualità e dimostrando così quante istanze storiche e culturali siano annidate tra le sublimi bollicine della sua creatura.
Chiarezza d’intenti, sensibilità civica e trasparenza nella comunicazione sono condensati già nel nome del vino citato, in quanto Pandataria omaggia il modo in cui era chiamata nell’antichità l’isola di Ventotene, parte dell’arcipelago Pontino in provincia di Latina ma da sempre maggiormente influenzata dalla vicina Campania, mentre l’espressione “Le bolle del confino” rievoca l’uso punitivo che ne fece a suo tempo il regime fascista, il quale imponeva l’isolamento in questi luoghi agli oppositori della dittatura, senza immaginare che proprio dalle vittime di tale crudeltà sarebbe nato il manifesto da cui è germinata l’idea dell’Unione Europea. Tema ancora molto vivo che sarà al centro della narrazione del Museo del Confino ospitato nell’ex carcere di Santo Stefano, sull’isola posta proprio di fronte a Ventotene, a poche bracciate di distanza, un’esposizione della quale attendiamo spasmodicamente il completamento dei lavori strutturali e dell’allestimento, nonché la conseguente apertura al pubblico.
Pure il nome dell’azienda agricola, Candidaterra, rappresenta un profondo omaggio, in quanto “in esso è contenuto il nome della Patrona di Ventotene Santa Candida ed inoltre è anche l’aggettivo con il quale vogliamo indicare il sacro rispetto che intendiamo portare verso la terra nello svolgere la nostra attività di viticoltori che bandisce l’utilizzo di pesticidi, insetticidi e prodotti chimici inquinanti di qualsiasi genere, nel pieno rispetto delle norme che disciplinano la Riserva Naturale delle isole di Ventotene e Santo Stefano”.
L’azienda spiega di essere nata “nel 2013 con la ferma volontà di far rinascere a Ventotene l’attività di viticoltura che per secoli ha prodotto eccellenze enologiche e che poi purtroppo è stata abbandonata a causa dello spopolamento dell’isola e della fuga dei giovani dall’agricoltura”, nonché dalla distrazione occupazionale rappresentata dall’esplosione del turismo di massa nell’isola.
I vigneti dell’azienda “al momento si estendono su una superficie di 2 ettari che, per una piccolissima isola come Ventotene che complessivamente ne sviluppa appena 189, costituisce già una rarità” e sono “ubicati su terreni di origine vulcanica nella zona centrale dell’isola a circa 50 metri s.l.m.”, con i filari “rivolti a sud per una totale e costante irradiazione solare” e le viti “coltivate secondo il sistema di allevamento Guyot”.
Tutto questo gestito da una cantina a carattere familiare che consente a Luigi di curare personalmente l’intero ciclo di produzione: “dalla coltivazione del vigneto alla vinificazione, dalla lavorazione in cantina all’imbottigliamento e alla successiva commercializzazione”.
Il Luigi citato di cognome fa Sportiello ed è l’anima totalizzante di questa prodigiosa attività: se, come nel nostro caso, si ha il privilegio di parlare personalmente con lui, si comprende immediatamente l’enorme valore di tale realtà, un gioiello colmo di umanità, competenza, sensibilità, visione e sentimento, tenuti insieme dal senso del sacrificio unito alla sincera missione divulgativa.
Rivolgendoci, con molto piacere, al Pandataria – Le bolle del confino come vino, bisogna partire dal suo essere composto da Fiano in purezza che cresce su un vocato terreno vulcanico sabbioso-argilloso vendemmiato manualmente nella prima decade di settembre.
La vinificazione utilizza il metodo Charmat e prevede “la fermentazione alcolica realizzata in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata: dopo la presa di spuma il vino viene filtrato e imbottigliato”, quindi lasciato maturare per sei mesi, cui segue un affinamento di due mesi in bottiglia.
Al naso arriva con un tripudio fruttato, mentre in bocca una stuzzicante acidità intrisa di spiccata mineralità introduce su una nota zuccherina sentori di albicocca, melone, yuzu, pera cotta e zenzero candito.
Il sorso denso, cremoso, di rara personalità, lascia avvertire alle papille gustative ogni passaggio della sua lunga evoluzione organolettica.
Il finale fantasticamente intenso vola su note agrumate.
Significative le parole del distributore Proposta Vini quando afferma: “siamo orgogliosi di averlo in catalogo nel progetto Vini delle isole minori” (https://www.propostavini.com/i-nostri-progetti/vini-delle-isole-minori/) che riguarda vini prodotti su piccole isole di tutto il Mediterraneo, nel quale sono riuniti e valorizzati “vini speciali, difficili, autentici, espressione della geniale operosità dell’uomo isolano, costretto dalla natura ad accontentarsi di quanto l’ambiente gli offre”.
Inappuntabile anche l’inserimento nell’altro prestigioso progetto di Proposta Vini riservato ai Vini Vulcanici (https://www.propostavini.com/i-nostri-progetti/vini-vulcanici/) che mette in evidenza come “coltivare uve su terreni vulcanici significa essere custodi di conoscenze ancestrali e possedere una fisicità dinamica, necessaria a sopportare il duro lavoro: queste uve sono figlie di viti determinate ad assorbire umori affondando le loro caparbie radici nelle profondità più oscure di suoli vergini, primordiali, ricchi di minerali, complessi”.
Naturalmente questo vino
Ulteriore tributo di Proposta Vini a questo vino è l’inserimento nelle sue straordinarie iniziative dedicate ai vini frizzanti, come il Progetto sulle Bollicine da Uve Italiane (https://www.propostavini.com/i-nostri-progetti/bollicine-da-uve-italiane/) e il giacimento di meraviglie del Catalogo Bollicine (link in calce).
Candidaterra offre anche un prodotto fermo altrettanto eccelso, il Vino del Confino che abbiamo già trattato in un precedente articolo al quale vi rimandiamo (https://www.storienogastronomiche.it/candidaterra-torna-vino-ventotene-isola-dalla-grande-storia/).
Ci sono ancora altri aspetti da conoscere sulle bollicine qui narrate e chi le produce, per questo è prezioso il contributo di Luigi Sportiello nel video che segue.
Info: https://www.candidaterra.it/prodotto/bolle-di-vento/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/prodotti/scheda/pandataria-le-bolle-del-confino-silacanpa/
Catalogo Bollicine: https://www.propostavini.com/cataloghi/catalogo-bollicine-2024/