Francamentevini.com, il sito di alto valore culturale e sociale che sostiene le viti a piede franco
Il tema delle viti capaci di resistere al flagello della fillossera che ha stravolto la viticoltura nella seconda metà dell’800 non è riservato a cultori del rito enoico e bevitori di vino bensì riguarda tutta la nostra società, perché contiene il tema delle radici biologiche ma anche di quelle identitarie, quindi pretende doverosa attenzione da parte della collettività: da qui si evince il grandissimo valore del sito Internet chiamato Francamentevini.com e del progetto sviluppato intorno a esso, la cui rilevanza è pari alla tutela dei patrimoni archeologici, delle opere d’arte e dei libri pregiati.
Anima del progetto è Marta De Toni, una che il vino non soltanto lo indaga fino a sviscerarlo in ogni aspetto scientifico ma lo vive anche sul piano concretamente fisico e agricolo, mettendosi davvero a “camminare la terra” come esortava Veronelli e lavorando in vigna insieme ai contadini per poi tornare a casa con le mani doloranti dopo una durissima giornata di potatura in cui però ha continuato a usare la propria raffinatezza intellettuale facendo tesoro degli insegnamenti di un maestro del settore come il vine master pruner Marco Simonit…
… per questo c’è una sincerità ormai difficile da trovare nel suo lavoro di studiosa appassionata e generosa che dopo avere realizzato un libro di monumentale spicco socio-culturale come L’importanza di essere franco ha deciso di spendersi con coraggio a favore della tutela e valorizzazione delle viti pre-fillossera ancora esistenti in Italia, fino a dedicargli un sito specializzato, Francamentevini.com, destinato a fare storia operando una rivoluzione in un settore asfissiato dalla tracotanza di quella parte di mercato interessata soltanto al business, un vero inno alla libertà che scuoterà le nostre sensibilità.
La genesi del sito è illustrata con chiarezza, spiegando che nasce come appendice al volume L’importanza di essere franco di Gianpaolo Girardi e Marta De Toni, pubblicato nel dicembre del 2024 con il patrocinio della Biblioteca Internazionale La Vigna di Vicenza, con l’intento “di scoprire e catalogare il maggior numero possibile di vigneti a piede franco ancora esistenti in Italia: è uno spazio gratuito che offriamo a tutte le cantine per cercare di mappare con la maggior attendibilità possibile ciò che ancora è presente di non innestato e che a nostro parere merita di essere preservato e tutelato”.
Si specifica che “i vigneti segnalati nella mappatura hanno diversi gradi di verifica: alcuni sono quelli presenti nel libro e già dettagliatamente studiati e raccontati che fanno parte del progetto Vini Franchi di Propostavini [https://www.propostavini.com/i-nostri-progetti/vini-franchi/], altri hanno permesso ai nostri ricercatori di visitarli, fotografarli, raccogliere testimonianze e in alcuni casi ci hanno fornito esami, test o documenti per verificare la natura non innestata delle viti, altri ancora sono il frutto di semplici segnalazioni e vengono documentati direttamente dalle cantine”.
Sul sito ci si tiene a specificare che “tutti indipendentemente dal loro grado di adesione al progetto hanno uno spazio di autopresentazione all’interno del quale potete trovare foto e racconti delle storie dei singoli vigneti: incamminatevi tra i vigneti franchi di piede per scoprire questi piccoli musei a cielo aperto della viticoltura italiana”.
Marta De Toni con il rigore dell’epistemologo, l’acume del divulgatore e la purezza dell’onestà intellettuale pone una domanda che dovrebbe rimbombare nelle coscienze di tutti coloro che fanno vino, dalle grandi aziende fino al più piccolo dei viticultori, ma anche di chi ama berlo: “come è possibile che in 150 anni dalla sua comparsa in Europa non si sia cercata una soluzione diversa da quella della pratica dell’innesto?”.
“Provate a pensare a dare una risposta a questa domanda” è la provocazione condivisibile della studiosa, cui in qualche modo però c’è qualcuno che un responso l’ha dato, con sacrificio quotidiano: tutti quei vignaioli dal cuore grande quanto la mente che con infinito amore le viti a piede franco non le hanno mai abbandonate, anzi, le curano e mantengono produttive con commovente dedizione anche quando sono anti-economiche, perché per loro è un dovere morale conservare testimonianze di così immenso spessore della nostra memoria storica e della biodiversità del Paese.
Il sito raccoglie l’adesione di questi benemeriti che hanno deciso di spezzare le catene dell’omologazione dell’industria e combattere le distorsioni dell’interesse commerciale privo di etica e dell’omertà complice (con i media in testa), mettendo il Sentimento davanti al denaro e al mero profitto senza anima.
Il sito li cita tutti offrendogli uno spazio per farsi conoscere, attraverso una prima sistematizzazione dei Vigneti a piede franco, comprendente queste realtà: Pavese e figli Morgex e La Salle (AO), Azienda VitiVinicola Brunet Piero (AO), I Borboni (CE), Azienda Agricola Le Thadee (PG), Cantine Garrone (VB), Feudi di San Gregorio (AV), Cave Mont Blanc (AO), Basilisco (PZ), Antiche Cantine Migliaccio (LT), Tanca Gioia Carloforte (SU), Villa Dora (NA), Mirco Mariotti (FE), Azienda Agricola Gini (VR), Tenuta Anfosso (IM), Orto di Venezia (VE), Esu Enrico Nerominiera (SU), Azienda Agricola Le Battistelle (VR), Cantina Quartomoro di Sardegna (OR), Federico Graziani Vini (CT), Fabio De Beaumont (AV), Ka Manciné (IM), Tenuta San Francesco Salerno (SA), Poderi Marcarini (CN), Cantina Santadi (SU), I Vigneri (CT), El Zeremia (TN), Bosco De’ Medici Pompei (NA), Azienda Agricola Vallarom (TN), Quota N (CT), La Sibilla (NA).
Il progetto è talmente significativo da meritare un approfondimento con chi lo anima, Marta De Toni: lo trovate nel video che segue.
Con il libro citato e questo sito sulle viti a piede franco Marta De Toni si accredita come la figura di riferimento per un concreto e necessario rinnovamento del mondo del vino (non soltanto) italiano, stagliandosi per lucida intelligenza, qualità gnoseologia, empatia e capacità divulgativa, tutte qualità dannatamente rare in un settore che ha estrema necessità di rimettere la Cultura al primo posto nel suo pensare e nell’agire.
Il progetto sui vini franchi a sua volta brilla per impegno civile e afflato etico, rappresentando un esempio anche per amanti del vino, sia che siano esperti o semplici consumatori, il cui sostegno alle istanze qui esposte è fondamentale per recuperare radici fondamentali dell’Umanità e armonia con la Natura, anche nel bicchiere.
Info: https://www.francamentevini.com/