Visita al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” a Torino
La scienza si evolve anche per mezzo degli errori, ma in ogni momento del suo sviluppo è testimonianza del proprio tempo, come dimostra il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” che a Torino racconta studi, tesi e sperimentazioni di uno studioso che non ha mai smesso di essere divisivo, ancora oggi, una ragione in più per conoscerne l’attività e collocarlo nella giusta dimensione.
Dalla struttura spiegano che “il Museo di Antropologia criminale espone le collezioni raccolte prevalentemente per gli studi di Cesare Lombroso nella seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento, composte da preparati anatomici, disegni, fotografie, corpi di reato, produzioni artigianali e artistiche, anche di pregio, realizzate da internati nei manicomi e nelle carceri”.
Fondato nel 2009, a cento anni dalla morte, Cesare Lombroso è definito come “fondatore dell’antropologia criminale”, indagato da un allestimento che “vuole fornire al visitatore gli strumenti concettuali per comprendere come e perché questo personaggio così controverso formulò la teoria dell’atavismo criminale e quali furono gli errori di metodo scientifico che lo portarono a fondare una scienza poi risultata errata”.
La parte più impressionante dell’esposizione è certamente quella riservata a teschi e calchi studiati da Lombroso per evincere le sue teorie…
… ma sono preziosi per l’approfondimento gnoseologico anche i documenti, le foto, gli scheletri e tutti i cimeli dell’attività narrata, comprese le camice di forza…
… con l’intelligenza del curatore di non limitare la narrazione al caso in sé ma allargandola al tema dell’antropologia criminale e della ricerca a essa collegata.
Il museo non ha grandissime dimensioni, ma a rendere di grande spessore l’esperienza di visita sono accurate visite guidate che consentono di inquadrare il fenomeno e maturare proprie valutazioni in merito.
Info: https://www.museolombroso.unito.it/