Parco Archeo Natura di Fiavé in Trentino, percorso nella natura per scoprire la preistoria
Una passeggiata in un rigoglioso ambiente naturale che si trasforma in un emozionante percorso per conoscere usi e costumi dell’era preistorica, indagando in particolare l’affascinante fenomeno delle palafitte: è l’esperienza che si può vivere nel Parco Archeo Natura di Fiavé in Trentino, grazie a una brillante organizzazione che offre imperdibili visite guidate ricche di nozioni interessanti quanto di narrazione avvincente, sempre all’insegna dell’inclusività e di una comprensibilità dei contenuti per tutti i visitatori.
Sul sito TrentinoCultura a cura del Dipartimento Cultura, Turismo, Promozione e Sport della Provincia di Trento il parco viene presentato come “un affascinante viaggio nel tempo, un tuffo nel passato per immergersi nell’atmosfera del villaggio palafitticolo di Fiavé e sperimentare la vita dei nostri antenati dell’età del Bronzo”…
… tutto questo “tra il lago di Garda e le Dolomiti di Brenta, a Fiavé, nelle Valli Giudicarie, dove un tempo si estendeva l’antico lago Carera e sorgevano gli abitati palafitticoli” mentre oggi vi si trova il Parco Archeo Natura “circondato da un contesto ambientale di grande valore”.
Si tratta di “un percorso di scoperta e conoscenza nello scenario suggestivo della riserva naturale di Fiavé-Carera, a poche decine di metri dall’area archeologica dove sono tuttora visibili i resti dei pali che sorreggevano le costruzioni preistoriche: una zona di grande interesse storico e naturalistico sulla quale insistono tre riconoscimenti UNESCO”.
La struttura rappresenta pertanto “un invito all’avventura e all’esplorazione del passato lungo un percorso coinvolgente con installazioni che illustrano la vita ai tempi delle palafitte, pannelli informativi, un centro visitatori con filmati e apparati multimediali, aree di sosta e spazi dedicati alle famiglie”.
Il parco si estende su una superficie di 12.000 mq. contrassegnata da installazioni che evocano la “selva di pali”…
… insieme a una passerella sospesa sull’acqua…
… che conduce a cinque capanne realizzate a grandezza naturale…
… tre delle quali visitabili …
… ricostruite sulla base dei dati scientifici, documentati nelle ricerche condotte dagli specialisti…
… e con un allestimento accuratissimo, vivido nella rappresentazione scenografica ed eccellente nel supportare lo storytelling, grazie alla disposizione filologica degli oggetti di uso quotidiano del tempo…
… con notevole ricchezza di particolari ingegneristici che fanno comprendere quanto fosse sviluppato l’ingegno umano già ai tempi raffigurati…
… dando vita a “un’esperienza di scoperta e conoscenza coinvolgente e immersiva che porta all’esplorazione di inediti spaccati di vita di 3.500 anni fa”.
Lungo il tragitto si incontrano “pannelli informativi e installazioni che scandiscono la vita del villaggio e illustrano le occupazioni quotidiane ai tempi delle palafitte”…
… come “attività di allevamento e caccia agli animali, domestici e selvatici, realizzati a grandezza naturale”.
Non mancano spazi ludici, come un labirinto che diverte molto i visitatori…
… i quali possono fruire pure di “un fitto e interessante programma di attività predisposto dai Servizi Educativi dell’Ufficio beni archeologici con visite partecipate, giornate di archeologia dimostrativa, laboratori didattici al teatro e ancora incontri con gli archeologi, letture animate, spettacoli e mostre”.
Una realtà dall’evidente missione didattica che non dimentica però l’empatia necessaria per potere coinvolgere visitatori di tutte le età, offrendo l’occasione di imparare divertendosi.