100 anni di attività enoica, 400 quelli dell’antica cantina dell’azienda, 700 l’età del terroir vitivinicolo, numeri che testimoniano il valore della memoria per la famiglia che gestisce questa realtà virtuosa nel territorio di Domodossola: la sua storia, i nostri assaggi. (Clicca per leggere l’articolo.)
Si raggiunge con una passeggiata nella natura suggestiva che lo circonda e offre quella gastronomia di una volta fatta di sapori autentici e grandi materie prime del territorio, fra ricchissimi antipasti, grande polenta e succulente pietanze di carne: queste le specialità. (Clicca per leggere l’articolo.)
Un locale che mantiene viva l’anima più antica e autentica del capoluogo piemontese proponendo i piatti tipici della regione e quale strepitosa rarità territoriale, in un’atmosfera popolare: queste le specialità da non perdere. (Clicca per leggere l’articolo.)
In quest’azienda piemontese gli Alpiste proseguono una tradizione lunga generazioni con le radici ben piantate in vocati terreni della provincia di Cuneo, dove danno vita a una produzione eclettica nell’uso di vitigni internazionali e di autoctoni come il magnifico Moscato d’Asti: la sua storia, i nostri assaggi. (Clicca per leggere l’articolo.)
Non è soltanto una cantina ma anche una scelta di vita e un progetto culturale al quale Ivano Barbaglia e Paola Fornara stanno dedicando tutte le proprie energie per valorizzare un’area vitivinicola pregiata nella loro sede di Borgomanero: la loro storia, i nostri assaggi. (Clicca per leggere l’articolo.)
Il progetto visionario di Michelangelo Buzzi ha soddisfatto in pieno l’ambizione di creare un prodotto capace di riunire il pianeta in un sorso pieno e appagante, con botaniche proveniente dai vari continenti e la storia artigianalità dei liquoristi del Piemonte: la sua storia, il nostro assaggio. (Clicca per leggere l’articolo.)
In quest’azienda sanno benissimo che non c’entra niente con il vero Nebbiolo ampelografico, ma continuano a chiamarlo così come omaggio alla tradizione sia del vitigno che dell’impresa, visto che si tratta di un rapporto lungo oltre 100 anni dal quale scaturisce un vino clamoroso: la sua storia, il nostro assaggio. (Clicca per leggere l’articolo.)
Un’antica tradizione di qualità oggi messa a sistema da produttori intelligenti che vogliono puntare compatti all’eccellenza, tutelati e valorizzati da questo ente che opera con impegno e competenza, come ci racconta uno dei suoi massimi esponenti. (Clicca per leggere l’articolo.)
La manifestazione ha riunito diverse eccellenze certificate da marchi di tutela e promozione, come questo che riguarda le amatissime bollicine dolci piemontesi: una realtà di cui ci parla uno dei massimi dirigenti. (Clicca per leggere l’articolo.)
La famiglia oggi sugli allori grazie al brillante rilancio del brand Castello di Uviglie continua tuttavia a curare con le sue infinite capacità anche il marchio omonimo, sotto il quale concentra le sperimentazioni più ardite e la più libera espressione di un modo personale di fare vino: la sua storia, i nostri assaggi. (Clicca per leggere l’articolo.)
La sua offerta è così estesa da consentire di iniziare un goloso percorso di degustazione di una delle aree più ricche di prelibatezze gastronomiche di tutta Italia, facendo arrivare i prodotti direttamente a casa propria: la nostra guida agli acquisti. (Clicca per leggere l’articolo.)
Un’idea vincente portare eccellenze e rarità enogastronomiche della Puglia nel nord Italia, merito anche della qualità della proposta incentrata sulla carne, dai tagli gourmet alle tipicità della regione, da consumare sul posto o portare a case per cucinarle in proprio: queste le specialità da non perdere. (Clicca per leggere l’articolo.)